Non sono mai
stato un gran chiacchierone al telefono, forse perché non mi trovo a mio agio
parlare con chi non vedo in faccia. Se poi mi capita di dover registrare qualcosa
sulla segreteria telefonica mi riesce a impiastricciar perfino le parole. Che
siano solo questi i motivi per cui provo antipatia per chi ci sta delle ore?
Tra i più sciocchi che si perdono al telefono, annovero chi, andando in scooter, in auto o mentre si fanno trascinare da cani
che sembrano vitelli, continuano a comunicare come se niente fosse. Ridicoli e
demenziali sono poi quelli che chiacchierano per strada attraverso gli
auricolari. Sembrano dei folli che parlano per loro conto. Ma cosa avranno di così urgente e d’importante da dirsi?
Ora sono in pensione, e di mattina
rimango in casa a studiare oppure perdo il mio tempo davanti al pc. Mi capita
spesso d’essere solo a ricevere le telefonate di quelle seccatrici che ti propongono offerte vantaggiose sull'energia e sulla telefonia, ma non basta, ci sono anche quelle delle amiche di mia moglie. Tra le più frequenti e come tremenda chiacchierona annovero una certa Elena. Forse perché in casa sua non l’ascolta più nessuno ormai, e allora si sfoga
con Teresa e, quando non la trova, è costretta a dialogar con me. E sorpresa delle
sorprese: s’è rivelata ancor più simpatica
di come l'avevo considerata le prime volte.
Tempi addietro ci si scambiava, oltre ai
saluti, solo le nuove barzellette oppure qualche allusione grassoccia,
mentre per lamentele e guai le passavo subito mia moglie. Ciascuna
delle nostre famiglie ha tre figli, e ce ne son così tante da raccontare da passarsi via. Delle
mezzore durano le loro ciacole.(1) Il bello è che, quando si lasciano,
scordano sempre qualcosa, a volte addirittura
il motivo per cui avevano telefonato.
Un paio di settimane fa, ho ricevuto una sua
telefonata dove mi narrava che, mentre si trovava a far la spesa nel reparto
orto fruttifero d'un supermercato, aveva fatto la conoscenza di un’amica di
Franca. Mi raccontava che questa sua nuova conquista di nome Carla è una signora molto interessane. In pensione, belloccia, dall’aspetto
giovanile e che, per non annoiarsi, viaggia continuamente attorno al mondo. Da simpaticona qual è, la intrattiene con un sacco di episodi piacevoli, difficile quindi liberarsene. Tra l’altro, in un momento di
scoramento le ha fatto una confessione piuttosto intima e al tempo stesso divertentissima.
Raccontava che aveva messo alla porta il suo ultimo compagno. Sentitene il motivo, e poi ditemi se non c'è da spanciarsi.
Raccontava che aveva messo alla porta il suo ultimo compagno. Sentitene il motivo, e poi ditemi se non c'è da spanciarsi.
Carla mentre
palpava dei cetrioli:
- Almeno questi sono duri. Lo so che ci si abitua a tutto, ma quando è troppo, è troppo. Odio il mollo; e tenerlo in mano tutta notte senza poterne usufruire è un vero peccato. Ho lasciato
l’ultimo mio compagno perché alla mattina
mi trovavo con il braccio che mi faceva un male boia.
Non ce la facevo proprio più!
Dopo questa uscita, si guardarono negli occhi e si
misero a ridere, a ridere come matte, tanto da far voltare tutti i vicini. Elena subito dopo aggiunse:
- Chissà cosa avrà pensato la gente nel vedere due donne
sulla sessantina di cui una impugnava un
cetriolo e ridevano in quel modo. Infatti, alcuni curiosi si erano già avvicinati per
veder meglio cosa avesse di speciale quel cetriolo. Come Carla s’accorse di ciò che teneva in mano, lo
gettò nella cesta come se scottasse. Mamma mia, che figura!
Capisco che sono pettegolezzi da donnette, ma almeno ingrassano e rendono la vita più gioiosa di quanto non lo sia. In fin dei conti, questi non sono altro che piccoli episodi di vita quotidiana, anche se sono considerati merce da salotto.
Capisco che sono pettegolezzi da donnette, ma almeno ingrassano e rendono la vita più gioiosa di quanto non lo sia. In fin dei conti, questi non sono altro che piccoli episodi di vita quotidiana, anche se sono considerati merce da salotto.
Ci furono altre
occasioni per parlare di quella dama. Una delle ultime è talmente esilarante che
non posso far a meno di raccontarla. Elena intessendo altri elogi, esordì con un:
- No! Non mettere giù! Ascolta quest'ultima.
- Son tutto orecchi, - sebbene fossi stufo di ascoltarla.
- Son tutto orecchi, - sebbene fossi stufo di ascoltarla.
- Questa mia nuova amica nei suoi viaggi o nelle crociere viene
avvicinata da tanti uomini, e in gran parte da quelli sposati.
Nei primi approcci, raccontano della loro vita d’inferno in famiglia. Odiati e sfruttati
dai figli, vessati da mogli noiose che non amano più e verso cui non provano alcuna attrazione. Sono talmente ridotti male che si sentono già morti prima ancora d'essere sepolti. Poche sono
le varianti a questi discorsi e, press’a poco, sono tutte storie più o meno simili. A cena,
in un famoso ristorante con un bell’uomo, non potendone più dei suoi pianti gli
disse:
- Piantala! Te lo dico chiaro e tondo, e non te lo
ripeto più: non è necessario che ti spremi le meningi nel raccontarmi certe balle(3), nel vano tentativo di conquistarmi. Tanto, ho deciso di dartela lo stesso!(4)
- Chiacchiere.
- Risata sguaiata.
- Bugie
- Di concedermi lo stesso.